Supporto psicologico
A chi è rivolto il supporto psicologico?
A chi attraversa un momento di difficoltà e, sentendosi perso, vede solo nebbia intorno a sé senza più sapere in che direzione muoversi.
A chi si sente sfiduciato e senza energie, disorientato in relazione ad un futuro e a un mondo che ci appaiono incerti e pieni di pericoli.
A chi, pur riuscendo a intravedere la giusta direzione da imprimere alla propria vita, avverte la presenza di catene e vincoli che gli impediscono di muoversi.
Oppure a chi, pur non sentendo un particolare disagio, sente che qualcosa ancora manca e desidera conoscersi meglio per imparare a colmare quel vuoto.
In tutte queste situazioni, un percorso di supporto psicologico o una consulenza psicologica può essere molto utile.
Cosa è il supporto psicologico?
Difficoltà relazionali con il partner, sul lavoro, in famiglia, stress, irrequietezza, angoscia, ansia, depressione, solitudine, problemi relazionali, paura, senso di inadeguatezza e inefficacia; problematiche adolescenziali, sono solo alcune delle tematiche che possiamo affrontare in un percorso di sostegno psicologico.
Rivolgersi a uno psicologo non significa subire passivamente i consigli di qualcuno e non è solo un mero sfogo come quello che potremmo fare con un amico/a. Affrontare un percorso di consulenza o supporto psicologico significa darsi la possibilità di costruire, con i propri tempi, una relazione di fiducia con il proprio terapeuta. Relazione all’interno della quale ci si sente OK a mostrarsi per ciò che semplicemente si è, a contattare i propri bisogni e a raccontare i propri vissuti, le proprie emozioni e i propri pensieri senza timore del giudizio. Tutto ciò verrà accolto con grande rispetto e delicatezza, osservato e compreso con l’aiuto di un professionista che stimolerà il cliente a trovare nuove risorse e nuove chiavi di lettura delle situazioni che lo mettono in difficoltà e a vedere nuove possibilità di azione.
Quanto dura un percorso di supporto psicologico?
La durata di un percorso può essere molto variabile. Da qualche mese a qualche anno.
Stabilire in anticipo quale sarà la durata del percorso non è possibile dal momento che il terapeuta necessita di conoscere una serie di informazioni nel corso dei primi colloqui. Prevedere a priori o nel corso del primo incontro in quanto tempo si raggiungeranno gli obiettivi prefissati è impossibile.
Possiamo però dire che la durata del percorso sarà sicuramente influenzata dai seguenti fattori:
- La difficoltà incontrata dal cliente
- La motivazione a lasciare le proprie zone di comfort e confrontarsi con se stessi
- L’impegno e la costanza del paziente nel lavoro
- La frequenza delle sedute
- Il metodo di lavoro deciso di comune accordo
La cosa importante da ricordare è che il cliente è sempre libero di interrompere un percorso quando lo desidera e per le motivazioni più diverse.
Come si struttura un percorso di supporto psicologico?
Un percorso di supporto psicologico può essere a cadenza settimanale o, più raramente, a cadenza quindicinale: questo aspetto viene valutato assieme nel corso dei primi colloqui.
I colloqui hanno una durata di circa 50 minuti. Ogni percorso inizia con una fase di valutazione che si svolge nelle prime 2/3 sedute, attraverso la quale si giunge ad una diagnosi iniziale del problema e si procede ad una proposta di presa in carico.
Come lavoreremo?
Lavorare in presenza presso il mio studio è la modalità che prediligo, specie all’inizio del percorso per favorire la reciproca conoscenza e fiducia.
Alla luce del periodo che stiamo attraversando e alla luce delle profonde modifiche sul piano sociale e di gestione del tempo che stiamo vivendo, è comunque possibile usufruire anche di un servizio di consulenza psicologica online.
Online però non significa che la terapia perda di serietà, anzi. Mantenere il giusto setting anche nel caso di colloqui a distanza richiede alcuni importanti accorgimenti e il rispetto di alcune regole.
La terapia online non è sempre consigliabile per ogni tipo di sofferenza o problematica. Inoltre, come tutto nel mio approccio, è fondamentale conoscere la persona e capire se lo strumento tecnologico può aiutare invece che essere d’intralcio. Per questo la richiesta di supporto o consulenza psicologica online sarà valutata assieme nei primi colloqui.
A chi si rivolge il servizio online?
- A chi non riesce a spostarsi e desidera comunque avere un supporto psicologico
- A chi viaggia spesso e non riuscirebbe quindi e a garantire la continuità che un percorso psicologico richiede per essere efficace
- A chi vive lontano dallo studio dove ricevo e desidera comunque iniziare un percorso con me.
Piattaforme utilizzate: Skype oppure Google Meet.
È necessario avere una buona connessione a internet, una webcam e disporre di un ambiente tranquillo in cui ci si senta a proprio agio ad affrontare i temi che verranno portati nei colloqui.
Coaching
A chi è rivolto il coaching?
Hai un obiettivo in mente sia esso di natura personale, professionale o sportivo ma non riesci a raggiungerlo? Sei desideroso di attuare un cambiamento nella tua vita, ma ti senti bloccato e non sai da che parte cominciare?
Il coaching può senza dubbio essere la soluzione giusta per mettere meglio a fuoco i tuoi obiettivi e per trovare le energie necessarie a mobilitarti verso il raggiungimento di ciò che vuoi ottenere.
I percorsi di coaching sono rivolti a quelle persone che sono alla ricerca di un migliore stato di benessere, di una crescita personale o di un miglioramento delle loro prestazioni (in ambito professionale, personale o sportivo). Sono persone che desiderano raggiungere degli obiettivi specifici e auto-determinati oppure che desiderano ri-motivarsi in periodi di crisi esistenziale.
Cosa è il coaching?
Il coaching non è improvvisazione, ma è un potente metodo di sviluppo attraverso il quale un professionista (coach) aiuta il cliente (coachee) a rimuovere i blocchi interni o gli ostacoli esterni che gli impediscono di raggiungere i suoi obiettivi. Il coach non è un guru che impartisce consigli o insegnamenti. Il coach è un “allenatore di competenze” che accompagna e facilita il coachee in un viaggio di scoperta e valorizzazione delle proprie risorse stimolandolo a farne uso per il raggiungimento di obiettivi auto-determinati.
Non a caso, ho appena fatto riferimento a due parole chiave del coaching: allenamento e viaggio. La parola “coach” in inglese ha infatti un duplice significato: quello più noto di “allenatore” e quello meno noto di “carrozza”. Possiamo infatti vedere il coaching come un viaggio su un ponte che unisce il punto di partenza del coachee con la sua meta finale, il suo obiettivo auto-determinato.
Prima di partire coach e coachee si alleano forti della protezione offerta da una relazione facilitante che il coach saprà promuovere. Grazie al supporto del coach, del metodo, e della relazione il coachee impara a trovare al suo interno le risorse necessarie per mobilitarsi e lasciare una stazione di partenza problematica o non pienamente soddisfacente. Ogni sessione è una tappa del viaggio. Il viaggio si basa su una sequenza di allenamenti (piani d’azione) che il coachee elabora rapportandosi con il coach, per raggiungere la meta desiderata che è sempre un obiettivo concreto, raggiungibile e autodeterminato.
Il coaching può essere applicato con comprovata efficacia in ambito professionale e aziendale (business coaching), in ambito personale (life coaching) o in ambito sportivo (sport coaching).
Quanto dura un percorso di Coaching?
A differenza del supporto psicologico e della psicoterapia, i percorsi di coaching sono più strutturati e prevedibili nella loro durata. Come ti dicevo, il coaching è un metodo, ed è anche abbastanza rigoroso.
In media, un percorso di coaching si articola in 7-10 sessioni da 80 minuti ciascuna. Il numero di sessioni dipende dalla complessità dell’obiettivo da raggiungere e dall’impegno che il coachee è disposto a mettere in campo tra una sessione e l’altra. Le sessioni si tengono ogni 2 settimane. Quindi un percorso completo dura in media 3-4 mesi.
Come si struttura un percorso di Coaching?
Ogni percorso di coaching è preceduto da una sessione introduttiva in cui coach e coachee si conoscono meglio e verificano assieme se ci sono i presupposti per iniziare un percorso efficace. La sessione introduttiva serve al coachee per capire il metodo e per spiegare cosa c’è dietro alla sua domanda di coaching, ma serve anche al coach per inquadrare l’oggetto di tale richiesta e valutare l’effettiva possibilità di intervento. Dopo la sessione introduttiva, si procede a stipulare una sorta di patto scritto tra coach e coachee. Il patto ha il ruolo di formalizzare l’intervento di coaching per quanto concerne il metodo adottato, le responsabilità ed i ruoli reciproci e, se è già chiaro, la definizione dell’obiettivo di percorso.
Le sessioni avranno una precisa struttura attraverso la quale il coachee verrà accompagnato dal coach e termineranno sempre con un “piano d’azione”: una sorta di allenamento, funzionale al raggiungimento dell’obiettivo di percorso, che il coachee definisce e si impegna a portare a termine prima della sessione successiva.
Come lavoreremo?
Le sessioni possono svolgersi sia in presenza, nello studio del coach, o anche a distanza in modalità online utilizzando le piattaforme Skype o Google Meet. Nel caso di un percorso di business coaching, le sessioni possono essere svolte anche presso il luogo di lavoro del coachee purché si riescano a mantenere certe condizioni di setting indispensabili a garantire l’efficacia del percorso.